Il Mercatino

Nuova inserzione del 7/1/2012



di Di Tata Emiliano

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La Tradizione


Tutto cambia e si ripresenta sotto diversi aspetti, le generazioni si avvicendano, ma la corsa dei carri da otto secoli � rimasta quella di prima.


La nostra festa si apre la sera del 29 aprile con il canto della Carrese e termina il 2 maggio con la processione di San Leo, il nostro santo protettore.


In precedenza, nel pomeriggio i carri contendenti, ispezionano il percorso lungo il quale si svolger� la gara.


Dopo cena, lasciano le rispettive sedi sociali e si avviano verso la chiesa di San Pietro Apostolo.


Durante il percorso, accompagnati da una enorme folla di simpatizzanti e di cittadini, essi danno vita ad un grandioso spettacolo di fuochi pirotecnici.


Durante gli spari, dietro il portale della Chiesa, a turno, intonano l�antichissimo inno della Carrese. Non sono consentiti errori. Sia i fuochi artificiali, sia il canto, devono essere eseguiti con la massima precisione possibile, in una specie di gara che anticipa e condiziona, secondo un radicato convincimento, quella vera, che comincerà da lì a qualche ora e che nessun carro vuole perdere.


L�indomani, 30 aprile, dopo che il parroco ha benedetto uomini, buoi e cavalli ci si avvicina passo dopo passo al luogo della partenza.


Si parte dalla Masseria Macrellino, o Fossata Norante, lo Sfilaturo, in agro di Campomarino. Il carro che l�anno precedente ha vinto la gara parte davanti, ad una distanza di venticinque metri dal secondo. I buoi sono in direzione opposta al traguardo, con la testa rivolta verso il mare e vengono girati a mano da uomini esperti e vigorosi. Dopo circa 4 chilometri, si arriva al Trattuto, dove avviene il cambio dei buoi, "ribecita o svcita"; quindi si riparte e, dopo altri 4 chilometri e 400 metri circa, si arriva al traguardo, fissato davanti alla Chiesa, l� dove al mattino i carri avevano ricevuto la benedizione.


Il carro vincitore fa il giro trionfale per le strade del paese e, nella processione del due maggio, avr� l�onore di portare il busto argenteo di San Leo e il parroco.


Il 1 maggio � dedicato alla vestizione dei Carri. Si tratta di un vero e proprio rito. I Carri vengono solennemente addobbati nella caratteristica forma a baldacchino oppure a capanna con carta o stoffa dei colori sociali, bianco celeste per i Giovani, giallo e rosso per i Giovanotti,verde e giallo per i Giovanissimi, con palle colorate, erbe e fiori.


Quindi si va davanti alla chiesa a "laudare", cio� a celebrare altre brevi strofe di ringraziamento e di manifestazione di gioia.


Il 2 maggio, dopo la messa solenne, si svolge la processione in onore di San Leo, che resta il momento pi� importante della tradizione e alla quale partecipa tutta la popolazione.


La comunit� di San Martino ha il privilegio di vivere una grande tradizione che � un filo che ci congiunge agli antichi riti del passato. Un filo che resiste da tanto tempo e che abbiamo il dovere di non spezzare mai, per trasmetterlo a chi verr� dopo di noi.


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